L'Alétheia in Heidegger
Di Attilio Fortini
Per gli antichi Greci verità e realtà sono designati con lo stesso nome: Alétheia. Heidegger riprende questo temine per evidenziare, non ciò che é evidente come presenza, la verità di fatto, ma qualche cosa che deve essere ricercato e svelato dall'uomo stesso.
L'aspetto interessante di questa concezione sta nel fatto che stabilisce il centro della verità in una attività che può essere condotta solo ed esclusivamente se l'uomo stesso vi partecipa. Non c'é dunque una verità di per se stessa, esclusivamente oggettiva, proprio perché ogni verità é costituita di significati che solo l'uomo può attribuire. Ciò non deve essere però tradotto come una forma di relativismo, ma piuttosto come forma di possibilità umana: la verità non gli é preclusa , ma anche, come responsabilità: solo lui la può realizzare. Tanto per intenderci anche il più sofisticato strumento scientifico non può produrre da solo verità. La verità per Heidegger é una prerogativa che ha come referente ultimo l'uomo, proprio perché essa é imprescindibile dal suo senso e dalla sua peculiaria condizione di mortale.